top of page

Uno strano mistero

  • Immagine del redattore: Liceo Rocci
    Liceo Rocci
  • 25 mar 2021
  • Tempo di lettura: 5 min

Tratto dal Numero 3 del Vox Rocci, uscito in data 25 marzo 2021

Link PDF sfogliabile:


«Io e Lily eravamo a tanto così dal lasciarci le penne, fino a quando s...» mi fermai nel raccontare la storia appena sentii Lily attirare l'attenzione con un finto colpo di tosse.

«Forse sarebbe meglio che la raccontassi dal principio, Kira.»

«Okay okay, allora...» stavo per ricominciare quando una altra voce mi zittì, irritata risposi: «Cosa c'è adesso?»

«Aspetta, prendo dei pop corn», disse Axel alzandosi.

«Okay, tutti pronti per sentire la storia più leggendaria di cui io, Lily e i nostri compagni siamo stati protagonisti? Perfetto!»

Cominciai a raccontare senza aspettare una risposta. D'altronde l'avrei incominciata lo stesso.


«Era una mattina normale come tutte le altre. Io, ovviamente, ero in ritardo, molto in ritardo... Avevamo in programma di uscire tutto il giorno con le bici per goderci un po' il sole e, soprattutto, Giorgio doveva sfoggiare la sua nuova mountain bike.

In fretta misi tutto l'occorrente nello zainetto: cibo, acqua, cerotti, gomme. Potevo far invidia anche a Mary Poppins.

Uscii di casa che erano le 11:39 e mi diressi al luogo di incotro.

«Finalmente sei arrivata, non ce la facevo più ad aspettare, sai?» disse un po' irritata Lily.

«Ho fatto solo due minuti di ritardo, dai non te la prendere», dissi svogliatamente.

«Va bene, almeno sei arrivata» disse in maniera rassegnata.

Eravamo in sei: io, Lily, Giorgio, Ginevra, Alessandro e Mike, pronti per una giornata intensa. Ma nessuno di noi sapeva che strana avventura stavamo per vivere.... »


«Quindi, voi tutti eravate in giro con le bici e... cosa ci sta di così leggendario Kira?» disse Axel.

«Se magari mi facessi finire!» dissi in modo scherzoso.

«Continuo io a raccontare, fatevi da parte», propose Ginevra con le sue manie di protagonismo.

«Okay, allora, dove eravamo rimasti? Ah si!»

«Andammo in giro per la città senza mai fermarci, fino a quando Mike cadde dalla bici, sbucciandosi un ginocchio. Ci fermammo e andammo a soccorrere la pera cotta.

«Ci pensa zia Kira, non ti preoccupare» disse come fosse una madre amorevole, prendendo qualcosa dallo zaino.

«Non penso tu abbia dell'acqua ossigenata, dei fazzoletti e dei...» neanche il tempo di finire la frase, che tirò fuori acqua ossigenata, fazzoletti e cerotti.

«Che dicevi Mike?» aggiunse con così tanta superiorità, che neanche Hermione Granger avrebbe potuto contrastarla».

«Solo perché mi hai paragonata ad Hermione meriteresti un premio» la interruppi.

«Comunque adesso continuo io a raccontare, altrimenti si perde il filo logico della storia mia cara Ginevra! Allora dove eravamo rimasti?»

«Dopo aver prestato soccorso a Mike, rimontammo tutti in sella per continuare il nostro viaggio senza meta. Attraversammo un bosco e incontrammo una sorgente, dove Lily si fermò a riempire le bottigliette e a scattare le foto, da brava fotografa che è.

Erano passate un paio di orette da quando eravamo partiti e sentivamo un leggero appetito, quindi ci fermammo in un prato verde pieno di fiori, per gustarci il pranzo

«Mary Poppins, in quello zainetto hai un telo, così possiamo mangiare?» disse Lily ironicamente.

«Ovvio sì, mia cara» dissi tirandolo fuori e sistemandolo per bene.

Vidi la faccia di Lily sconcertata e tutti noi ci mettemmo a ridere.

Dopo il pranzo tornammo a pedalare per altri dieci minuti fino a quando Giorgio, che era davanti a noi, si fermò.

«Che succede?» disse Mike facendo fermare anche noi.

«Guardate, sembra un ospedale abbandonato o cose del genere» disse Giorgio affascinato dal grande edificio.

«E proprio perché è abbandonato ce ne dovremmo andare anche noi. Che dite, eh?» aggiunse Alessandro, che fino a quel momento non aveva fiatato.

«Trovare un ospedale abbandonato nel mezzo della campagna è come incontrare un ruscello nel mezzo del deserto e, a meno che tu non abbia le allucinazioni, il ruscello nel deserto, non lo incontri» disse lui cercando di sdrammatizzare, ma aumentando la curiosità di Giorgio.

«Non fare il guastafeste Ale, poggiamo le bici ed entriamo» disse Ginevra, prendendo l'iniziativa.

«Non hai mai visto i film dell'orrore? Mai entrare in un posto dimenticato da Dio» ribattè lui.

«Hey, voi due, smettetela!» disse Lily per calmare le acque.

«Visto che sei tanto esperto di horror saprai che nessuno dà mai retta al ragazzo intelligente, quindi entriamo!» continuò Ginevra poggiando la bici e avanzando cautamente.

Giorgio la seguì e stessa cosa facemmo noi.

L'edificio era poco illuminato, le pareti erano bianche e c’erano molte stanze.

C'erano barelle sparse ovunque, in ogni stanza, camici da ospedale e altre cose inquietanti, tipo scritte sui muri.

«Miseriaccia! È inquietante questo posto... Andiamocene!» disse Lily aggrappandosi al braccio di Alessandro e nascondendosi dietro di lui.

«Dov'è finito il tuo animo da Grifondoro? Dai, muoviti, voglio visitare questo posto» aggiunsi.

«Ma io non sono una Grifondoro» rispose confusa.

Avansammo cautamente per l'ospedale fino a quando non sentimmo un rumore assordante.

Urlammo dallo spavento.

«Che cosa è stato?!» urlò Ginevra

«Oddio non lo so, andiamo via!» disse Lily.

In quel momento però, ci accorgermmo di avere un problema, un grande problema...

«Ragazzi, siamo tutti d'accordo sul fatto che dobbiamo andarcene, però non so dove si trovi l'uscita» disse Mike, che aveva tracciato il percorso fino a quel momento.

Tutti noi, contemporaneamente, urlammo dalla disperazione».

«Siete proprio scemi! Dovevate ascoltare Alessandro ragazzi» disse Axel, interrompendomi per la centesima volta

«Ti ringrazio!» aggiunse Alessandro.

«Aspetta a dirlo Axel, e ora zitto e fammi finire la storia» dissi bruscamente.

«Okay, dividiamoci» dissi dimenticandomi totalmente della regola numero uno: mai dividersi per nessun motivo.

«Bene, io e Giorgio andiamo da quella parte, Ginevra e Mike a sinistra, mentre Kira e Lily per dritto» disse Alessandro.

«Fortuna che era lui quello intelligente del gruppo!» disse Lily e noi scoppiammo a ridere.

«Dunque, dopo esserci divisi, io e Lily sentimmo un altro rumore e, dallo spavento, gridammo. Le luci che fino ad ora erano soffuse avevano iniziato a lampeggiare.

«Oddio, ma che stiamo in Stranger Things?» dissi ridendo, ma Lily non la prese bene e mi lanciò un’occhiataccia.

«Nel senso... Demogorgone, sei tu?»

Lily, ancora spaventata, mi guardò malissimo, come per dire: «Undici, vieni a salvaci, aiuto!» Continuavo a fare battute fino, a quando: «Va bene, basta fare queste battute, che finisce male, okay?» disse lei accennando un sorriso, che stonava con gli occhi, impauriti.

Non feci in tempo a ribattere, che un altro rumore prese possesso dei nostri timpani. Urlammo e cominciammo a correre fino ad arrivare ad una grande stanza, in cui trovammo gli altri ragazzi con il fiatone.

Quella camera era enorme, le luci continuavano a lampeggiare e, di conseguenza, non riuscivamo a vederci per bene.

«Moriremo tutti!» disse Alessandro con il suo solito tono drammatico.

«Non voglio morire oggi, crush non sa ancora della mia esistenza. Perché proprio me, mondo crudele?!» piagnucolò Ginevra.

Un altro rumore rimbombò la stanza. Noi eravamo in preda al panico. Ci stringemmo tutti in un abbraccio.

«Se questa è la nostra fine, voglio che sappiate che vi voglio bene e che siete fantastici ragazzi!» disse Giorgio, seguito da un boato.

«Grazie, anche io penso la stessa cosa!»

All’improvviso però, le luci si accesero e i rumori si fermarono. «Ma che succede qui, chi sono questi ragazzini?» all’improvviso spuntò un uomo. Ci guardammo negli occhi. Non riuscivamo a capire.

«Chi siete?» un'altra voce, questa volta femminile si rivolse.

«No no, voi adesso ci spiegate che sta succedendo in questo posto maledetto!» dissi.

Quando i due sconosciuti ci spiegarono cos’era successo, rimanemmo a bocca aperta».

«Oddio, che era successo? Kira dimmi immediatamente cos’era successo quel giorno, ne vale della mia vita!» disse Axel. Noi tutti scoppiammo a ridere.

Mi alzai per creare un po di suspense: «Alla fine scoprimmo che...»

«Questa è una specie di escape room, verrà inaugurata domani. Non avete visto il cartello?!» disse l'uomo.

Noi, rossi in viso, ci guardammo per un tempo indefinito. I due adulti ci accompagnarono finalmente fuori e alla fine scoppiammo a ridere».


«E finalmente arriviamo ad oggi, caro Axel» dissi per poi sospirare.

«Wow... quindi voi tutti siete entrati in un escape room per sbaglio? Ottimo».

«Già, ma adesso andiamo» disse Mike.

«No aspetta dove andiamo?» domandò Axel. Tutti noi lo guardammo con sguardo ammiccante. «Torniamo in quel posto, qualcosa non mi quadra in quella escape room», non aggiunsi altro e, insieme ad Axel, ci dirigemmo nell'ospedale/escape room.


Continua...


Racconto di

Lily e Kiki

Comments


Commenting on this post isn't available anymore. Contact the site owner for more info.

Iscriviti alla nostra Newsletter

© 2023 by TheHours. Proudly created with Wix.com

bottom of page