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Un fiore per la parità di genere, ma non la mimosa.

  • Immagine del redattore: Liceo Rocci
    Liceo Rocci
  • 8 mar 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

8 Marzo, Giornata Internazionale dei diritti della donna: come ogni anno si riempiranno le nostre vite di slogan e simboli a favore delle donne.

Purtroppo un solo giorno, su trecentosessantacinque, di parole femministe è veramente poco per abolire tutte le differenze tra uomo e donna ancora sono presenti oggi nella nostra società in ambito culturale, familiare, lavorativo ed economico.

Citando la canzone “8 Marzo” di Tecla, non basta ricordare di una festa con un fiore se qualcuno ci calpesta”: gesti e azioni concrete sarebbero sicuramente meglio che regalare mazzetti di mimosa, fiore simbolo di questa giornata. Eppure, forse, ci sono dei fiori che hanno gettato un seme per contribuire ad un grande cambiamento.

Il Festival di Sanremo offre ogni anno delle bellissime composizioni floreali alle donne sul palco, sia alle cantanti che a tutte le ospiti. Ovviamente questa è una pratica diffusa e non un’innovativa invenzione del Festival, ma Sanremo, famosa per i suoi fiori, ospita un evento che, come pochi altri, ha un seguito a livello nazionale e non solo.

Io, come molte altre persone sul web, ho notato una cosa sgradevole: non vedo il bisogno di avere un trattamento diverso con uomini e donne, anzi lo leggo come se l’omaggio dei fiori fosse una cosa futile adatta per compiacere le signore.

Durante la seconda serata del Festival, anche se questo gesto è passato abbastanza inosservato, la cantante del gruppo ‘La Rappresentante di Lista’ ha condiviso i fiori ricevuti con tutti i suoi compagni, uomini e donne, lasciando leggermente sorpreso il conduttore Amadeus.

Il gesto considerato rivoluzionario è, invece, di Francesca Michelin che, nella puntata di giovedì dedicata alle cover, ha detto che lei e Fedez, insieme in gara, avrebbero preso i fiori una sera ciascuno e quindi li ha dati al suo compagno. Nel corso delle esibizioni anche i Maneskin e Arisa hanno deciso di regalare i fiori ai loro ospiti, rispettivamente Manuel Agnelli e Michele Bravi.

Poco dopo il co-conduttore Rosario Fiorello ha portato un bouquet all’ex calciatore Sinisa Mihajlovic dicendo: “Abbiamo cambiato le regole in corso: fiori a tutti, uomini e donne”. Sinisa ha passato a sua volta i fiori al giocatore Ibrahimovic. Nonostante ciò, per il resto della serata hanno continuato a portare gli omaggi floreali solo alle donne. Eppure, chissà, potrebbero decidere di iniziare presto a consegnarli veramente a tutti, come segno di omaggio per la performance e simbolo della città che li ospita.

Non credo che esista un copione giusto per cambiare le cose, ma trovo veramente fantastica la scelta di sfruttare la visibilità del teatro Ariston e di Rai1 per veicolare messaggi positivi senza dover creare polemiche, ma con un gesto naturale come dovrebbe già essere.

Intanto per la serata conclusiva del Festival è stato deciso che riceveranno i fiori tutti, uomini e donne: una piccola conquista che ha già il sapore di una rivoluzione.

I fiori agli uomini non cancelleranno i soprusi, le violenze, le discriminazioni, il patriarcato, ma, grazie anche all’enorme risonanza mediatica, contribuiscono a far riflettere, in particolar modo i giovani, sulla strada da percorrere per costruire una società giusta e uguale per tutti, anche senza le mimose dell’8 Marzo.


Sara Tornillo, 2AC.

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