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<<Non ignorare la realtà per trovare conforto.>>

  • Immagine del redattore: Liceo Rocci
    Liceo Rocci
  • 10 mar 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

<<Non ignorare la realtà per trovare conforto, perché altrimenti rendi più facile agli altri ingannarti.>>

Voglio iniziare con questa frase dello statunitense Christopher Paolini per introdurre un discorso fondamentale che è spesso sulla bocca di tutti, ma raramente viene preso in considerazione per quello che rappresenta per noi giovani e per la nostra realtà. Il pensiero sopracitato inizia con la parola “ignorare”. Non a caso, noi giovani preferiamo ignorare, facciamo finta di non conoscere tutti i problemi di carattere socio-economico dei giorni nostri e viviamo le nostre vite con leggerezza, ma perché tutto questo? Perché se i giovani di 10 anni fa sono arrivati all’età adulta facendosi illudere da un mondo confortevole dove alla base c’erano sogni di un futuro migliore, noi giovani di oggi partiamo già senza aspettative, alla luce di quanto ci è stato mostrato dalla generazione precedente, e nella nostra disillusione cerchiamo un rifugio di serenità. Il problema ovviamente non è solo nella nostra testa, ma proviene anche dalle condizioni in cui viviamo, da una condizione economica che spreca le innumerevoli capacità di un essere umano costretto a destreggiarsi in mansioni di poco conto ritardando il suo ingresso nella vita adulta. Tutto ciò ovviamente non è positivo, e l’ignoranza della nostra realtà non è giustificata: con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione sappiamo perfettamente quali sono i nostri diritti ma rifiutiamo di ribellarci, forse per non farci togliere il poco che possediamo. Spesso veniamo anche difesi dagli adulti per questa posizione che abbiamo deciso di adottare, ma è davvero giusto agire in questo modo, rinunciando a ogni tipo di sogno perché lo consideriamo un lusso che nessuno può permettersi? Eppure sappiamo che non succederà nulla se le cose rimarranno così, e in fondo siamo noi che vogliamo tutto ciò, perché per far sì che ci sia un cambiamento ci vuole conoscenza ed è qui che riemerge la parola chiave dell’articolo, l’ignoranza. È vero che abbiamo tanti mezzi per conoscere, ma oltre a far finta di niente, non dovemmo essere più interessati alla politica e al mondo che ci circonda? Solo così porteremo a termine ciò che viene definito progresso, ed è da noi singoli individui che deve partire l’iniziativa per riuscire a ricreare dei collettivi che ormai non esistono più. E tutto può avvenire solo tramite la conoscenza, quindi leggete, guardate film, informatevi. Perché indignarsi è giusto, ma ribellarsi è un dovere. Per il Nostro futuro. Per Noi stessi.

Matteo Follaro, 5BL.

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