In viaggio con Lorenzo
- Liceo Rocci
- 25 mar 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 25 mar 2021
Tratto dal Numero 3 del Vox Rocci, uscito in data 25 marzo 2021
Link PDF sfogliabile:
Per il primo articolo di questa rubrica (su instagram @fotografia_inviaggio), abbiamo scelto una delle mete più amate: Firenze. In particolare, oggi parleremo della Loggia dei Lanzi di Piazza della Signoria.
Sapevate che la Loggia, risalente al XIV secolo, era nata inizialmente per le assemblee cittadine e che invece, alla fine, accolse dei grandi capolavori scultorei?
Osserviamoli insieme ponendo una particolare attenzione sulla Statua di Ercole e il Centauro Nesso.
Commissionato dalla famiglia Medici al Giambologna, artista fiammingo, nel 1599, questa statua rappresenta uno dei tanti capolavori custoditi nella città. Essa richiama la lotta tra il bene e il male e l’amore che vince sull’ingiustizia. Vi è un’evidente dinamicità dovuta allo stile dello scultore, che ci permette di entrare ancora di più nella vicenda.
Parliamo ora del retroscena mitologico.
Nel mito greco, Nesso era il figlio di Issione e di Nefele. Secondo la leggenda, il Centauro viveva sulle rive del fiume Eveno e traghettava i visitatori da una sponda all’altra. Un giorno arrivarono sul fiume Ercole e sua moglie Deianira e, poiché Nesso se ne era innamorato, traghettò solo Ercole e rapì la donna. Ma l’uomo scagliò una freccia intrisa nel sangue dell’Idra e fermò il centauro. Nesso, ormai morente, consigliò a Deianira di raccogliere il suo sangue in una fiala per poi intingervi una veste affinché conquistasse l’amore eterno del marito: ogni qual volta lui fosse stato attratto da un’altra donna, sarebbe bastato fargli indossare la veste insanguinata per farlo tornare fedele. La donna accettò. Tempo dopo, Deianira si ingelosì di Iole, figlia del re di Ecalia e fece indossare ad Ercole la veste come da indicazione del centauro.
La donna non sapeva però che l’indumento era stato avvelenato e, a causa di questo inganno, il marito morì soffrendo atrocemente.
Per il rimorso e il dolore, Deianira si impiccò.
Sperando che questo articolo vi sia piaciuto, vi saluto. Ci sentiamo il mese prossimo per continuare il nostro meraviglioso viaggio!
Giulia Castellani - 2AC
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