Un’avventura particolare
- Liceo Rocci
- 25 mar 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Tratto dal Numero 3 del Vox Rocci, uscito in data 25 marzo 2021
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Adoro passare il mio tempo libero sui videogiochi: trovo incredibilmente allettante la possibilità di vivere avventure in mondi fantastici o, anche, nel nostro mondo a cui è stato dato quel pizzico d’incredibilità che permette di scriverci una storia. Capisco però che leggere un articolo su quanto ami il mio videogioco preferito e lo idolatri ogni due righe con frasi del tipo «Eh ma la grafica è la migliore del mondo» oppure «Eh ma i personaggi sono di una profondità unica» oppure, ancora, «Eh ma posso mazzolare di botte la gente» non possa trasmettere bene il concetto, perciò per questa volta ho preferito prendere un pezzo di uno dei miei videogiochi preferiti e raccontarlo in maniera da far capire nel modo più pratico come spreco il mio tempo.
L’avventura in questione proviene dal videogioco Yakuza 0, gioco la cui trama ruota attorno alla Yakuza, appunto, la quale altro non è che la mafia giapponese e, dato che siamo in Giappone, l’ambientazione è quella della città di Tokyo. Impersonando il protagonista sarà possibile passare ore a divertirsi nei Karaoke, picchiare qualche brutto ceffo per le strade o, anche, perdersi in uno dei vicoli della metropoli. Ed è proprio in uno di questi vicoli che ha inizio la storia che sto per raccontarvi. Farò però una premessa: per invogliare alla lettura, ometterò un dettaglio riguardo al racconto che svelerò solamente alla fine. Tutto chiaro? Bene, si comincia.
La storia, come detto, ha inizio in un vicolo dove un signore sta gestendo la sua attività, invitando il protagonista ad assaggiare i suoi prodotti, essendo, almeno secondo ciò che dice lui, i migliori sul mercato. Dopo averli assaggiati, il protagonista non può fare a meno di ammettere che effettivamente essi siano di una qualità estremamente pregiata ed ecco che un ragazzo si avvicina attirato da questi prodotti sublimi; quando però il ragazzo si appresta a comprarne un po’, nota che il prodotto in questione è tutt’altro rispetto a cosa si aspettava, perciò decide di attaccare briga con il mercante che, poverino, stava svolgendo soltanto la sua attività. Il protagonista, da eroe quale è, decide di intervenire e mettere a tacere la questione… a suon di pugni. A questo punto, il mercante non può far altro che sentirsi debitore nei confronti del suo «salvatore», perciò decide di ricompensarlo con una parte della sua merce e promettendo di vendergliene volentieri altra. Dopo questo primo incontro, la voce della presenza di questo «mercante del vicolo» comincia pian piano a diffondersi e più e più gente si dimostra interessata alla merce straordinaria di questo signore, tant’è che la voce giunge persino alle orecchie di un noto boss mafioso, che vuole ottenere qualche profitto da quest’attività. La mafia perciò decide di contrattare con il mercante del vicolo, rimanendo delusa dai prodotti venduti e chiedendo la testa del venditore; fortunatamente, il nostro protagonista dal cuore d’oro viene a sapere dell’avvenimento e perciò, con pugni e calci, vendica il suo amico mercante.
Quando però la battaglia finisce, il venditore del vicolo, sentendosi in qualche modo in colpa per l’accaduto, invita il boss mafioso a provare i suoi prodotti, nonostante non corrispondano alle sue aspettative e quest’ultimo rimane estasiato dal gusto della merce, specificando come molto tempo prima egli fosse uno chef italiano noto per usare questo tipo di prodotti per i suoi piatti, ricevendo complimenti da tutti per queste leccornie; purtroppo, la fama del boss-chef aveva avuto breve vita e, quando non aveva potuto più continuare la sua carriera culinaria, aveva deciso di «ripiegare» sulla mafia (come se ogni italiano, appena fallisce qualcosa nella vita, fosse destinato a condurre una vita da mafioso, ma questi sono dettagli) e vivendo una vita sì lussuosa, ma anche piena di rimpianti per la sua vecchia professione. Ora però, conosciuto questo mercante, il boss propone di seguirlo in Italia per tornare a conquistare i palati della gente con la combinazione della sua cucina e dei prodotti di qualità del venditore e quest’ultimo, sorpreso per quest’improvvisa offerta, decide comunque di seguire il boss ed aiutarlo a realizzare il suo sogno di chef. Dopo un ultimo saluto al protagonista, il mercante e l’oramai ex-boss mafioso partono alla volta dell’Italia per aprire il loro ristorante dei sogni ed è qui che arriva la conclusione della nostra storia. Come detto prima, ho omesso un dettaglio che è ciò che vende il mercante del vicolo: funghi.
Simone Camagna, 5AS
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