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La Posta del Cuore

  • Immagine del redattore: Liceo Rocci
    Liceo Rocci
  • 15 feb 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Le vostre dediche e qualche verso d'amore famoso.


Per Giorgia

Sinceramente non so da dove partire, magari dal fatto che è già da un po’ che stiamo insieme e molto probabilmente ti amo un po’ troppo come dici tu è che con te ovunque vado mi sento sempre a casa e riesci a farmi stare bene in ogni modo (anche quando litighiamo) strano ma vero.

Si dice che quando si sta bene o ci si diverte il tempo vola ed infatti è così, quando sto con te cerco di godermi ogni attimo. In tutto questo tempo mi hai fatto diventare quasi una persona nuova è forse ci sono riuscito anche io con te, sei una persona d’oro ogni volta che incrocio il tuo sguardo mi sciolgo e mi si scioglie anche il cuore, con quegli’ occhi, che quando ti guardo è come se guardassi ogni volta il mare... dici che sei tu quella insopportabile e che probabilmente prima o poi mi stancherò ma non la vedo come una cosa possibile magari perché io sono un sognatore è tu sei realista ed è proprio per questo che stiamo bene insieme perché i sognatori hanno bisogno dei realisti per non volare troppo vicino al sole ma i realisti senza i sognatori non potrebbero mai alzarsi da terra, finisco col dirti che ti amo e spero vivamente di passare tanto altro tempo con te.


Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.


Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona.


Amor condusse noi ad una morte. Caina attende chi a vita ci spense». Queste parole da lor ci fuor porte.


Dante, Canto 5, Inferno.


Per Giulia

non ci conosciamo da molto, eppure in questo poco tempo sei diventata una delle persone più importanti della mia vita. Rendi tutto più bello, con te riesco a non pensare alle mie preoccupazioni, riesci sempre a farmi ridere e a tirarmi su. Sei bellissima, non hai rivali; sei intelligente, sicura di te, sei semplicemente fantastica. Ogni volta che ti vedo il cuore sembra scoppiarmi. Il tuo sorriso illumina anche le giornate più buie, i tuoi occhi sono un quadro meraviglioso. Sei unica, senza di te mi sento perso, buon San Valentino.

F.


Era il giorno ch’al sol si scoloraro

per la pietà del suo factore i rai,

quando i’ fui preso, et non me ne guardai,

ché i be’ vostr’occhi, donna, mi legaro.


Tempo non mi parea da far riparo

contra colpi d’Amor: però m’andai

secur, senza sospetto; onde i miei guai

nel commune dolor s’incominciaro.


Trovommi Amor del tutto disarmato

et aperta la via per gli occhi al core,

che di lagrime son fatti uscio et varco:


però, al mio parer, non li fu honore

ferir me de saetta in quello stato,

a voi armata non mostrar pur l’arco.


F. Petrarca, Il Canzoniere, "Era il giorno ch'al sol si scoloraro"



Per Giulia Giorgia “Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino”. Avrei davvero voluto essere Montale in questo momento, dato che è riuscito a scrivere una delle più belle poesie d’amore di sempre, secondo me. Io di certo non ho un decimo del suo talento, ma sogno di poterti dedicare questa poesia. Insomma, io con te mi sento come Jack/Leo Di Caprio che aspetta la sua Rose in cima alle scale alla fine di Titanic, ma forse sono più simile ad uno che inciampa e rotola giù dalle scale, senza però farsi troppo male. A questo punto, penso davvero che la metafora delle scale mi sia sfuggita di mano, dopotutto non sono molto bravo con le figure retoriche. Né con le lettere, a dare consigli o a scegliere i regali che vorrei farti. Probabilmente non sarò mai il fidanzato modello. Tuttavia con te sono semplicemente me stesso, ed a me tu piaci così come sei.

Ti amo.


Viviamo, o mia Lesbia, e amiamoci, e le dicerie dei vecchi severi consideriamole tutte di valore pari a un soldo. I soli possono tramontare e risorgere; noi, quando una buona volta finirà questa breve luce, dobbiamo dormire un'unica notte eterna. Dammi mille baci, poi cento, poi ancora mille, poi di nuovo cento, poi senza smettere altri mille, poi cento; poi, quando ce ne saremo dati molte migliaia, li mescoleremo, per non sapere e perché nessun malvagio ci possa guardare male, sapendo che qui ci sono tanti baci.


Carmina, V. Catullo, n. 5





 
 
 

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