Coronavirus
- Liceo Rocci
- 11 mar 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Che cos’è il coronavirus?
I coronavirus sono un particolare tipo di virus appartenente alla famiglia Coronaviridae. In generale, i virus sono entità biologiche particolari: non sono esseri viventi veri e propri, ma hanno la capacità di invadere un organismo e sfruttarne le risorse per prosperare e moltiplicarsi, come fanno i parassiti. Per farlo, si legano alle cellule degli organismi, eludono le difese delle loro membrane e si aprono un varco attraverso il quale ne modificano le caratteristiche genetiche. Sono noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS). I coronavirus utilizzano come materiale genetico l’RNA, cioè l’acido ribonucleico: una versione “semplificata” del DNA, che assolve al medesimo scopo di codificare e trasmettere le informazioni genetiche. Questi tipi di virus si chiamano così perché i loro virioni (la parte infettiva) appaiono al microscopio elettronico come piccoli globuli, sui quali ci sono tante piccole punte che ricordano quelle di una corona.
Origine e diffusione
E’ il 31 dicembre 2019 quando il coronavirus cinese fa la sua prima comparsa a Wuhan, metropoli da 11 milioni di abitanti, capoluogo della provincia di Hubei, dando il via a quella che nel giro di poche settimane è diventata un’epidemia in grado di varcare i confini nazionali. In risposta a questa emergenza di sanità pubblica, un gruppo di scienziati dell’americana Johns Hopkins University (nel Maryland) ha sviluppato una mappa per visualizzare e tracciare — quasi in tempo reale — i casi segnalati, indicati con un pallino rosso. Proprio in Cina si concentra la maggior parte dei contagi e dei decessi, anche se ormai il virus si è largamente diffuso anche in Europa e negli Stati Uniti. Il 27 gennaio l'Oms ha ammesso che il rischio globale derivante dal coronavirus cinese è «elevato», correggendo i precedenti rapporti in cui «erroneamente» si parlava di livello «moderato», come chiarito in una nota dalla portavoce Fadela Chaib. C'è anche il rischio che presto si possa parlare di «emergenza sanitaria internazionale», ha sottolineato anche il ministro della Salute Roberto Speranza. Il nuovo virus, ha aggiunto, «è classificato di tipo B (come Sars e Polio) quanto a pericolosità, ma viene di fatto gestito come uno di classe A, al pari di colera e peste».
Sintomi
I sintomi più comuni consistono in febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie. Le informazioni attualmente disponibili suggeriscono che il virus possa causare sia una forma lieve, simil-influenzale, che una forma più grave di malattia. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. Una forma inizialmente lieve può progredire in una forma grave, soprattutto in persone con condizioni cliniche croniche preesistenti, come ipertensione e altri problemi cardiovascolari, diabete, patologie epatiche e altre patologie respiratorie; anche le persone anziane potrebbero essere più suscettibili alle forme gravi.
Come affrontarlo?
Trattamento: Non esistono trattamenti specifici per le infezioni causate dai coronavirus e non sono disponibili, al momento, vaccini per proteggersi dal virus. La maggior parte delle persone infette da coronavirus comuni guarisce da solo. Riguardo il nuovo coronavirus 2019-nCoV, non esistono al momento terapie specifiche.
Prevenzione: È possibile ridurre il rischio di infezione, proteggendo se stessi e gli altri, seguendo alcuni accorgimenti.
Proteggere se stessi: Lavarsi spesso le mani (dopo aver tossito/starnutito, dopo aver assistito un malato, prima durante e dopo la preparazione di cibo, prima di mangiare, dopo essere andati in bagno, dopo aver toccato animali o le loro deiezioni o più in generale quando le mani sono sporche in qualunque modo). In ambito assistenziale (ad esempio negli ospedali) segui i consigli degli operatori sanitari che forniscono assistenza. L’utilizzo generalizzato di mascherine chirurgiche è raccomandato a chi si trova in presenza di malati (personale sanitario) e a chi ha un'infezione respiratoria.
Proteggere gli altri: Se si ha una qualsiasi infezione respiratoria coprire naso e bocca quando si tossisce e/o si starnutisce (gomito interno/fazzoletto). Se si usa un fazzoletto buttarlo dopo l’uso. Lavarsi le mani dopo aver tossito/starnutito.
Semhar Amdeberhan, 4BS.
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